Il mostro di Firenze e un amore giovanile nel racconto di Francesco Grasso

Raccoglie il consenso della critica la prima opera del giovane scrittore, teramano di adozione

TERAMO – C’è l’ombra del misterioso mostro di Firenze dietro la trama di ‘Quella manica blu’, romanzo breve dello studente Francesco Sebastian Grasso, palermitano di nascita e teramano di adozione, che nonostante la giovane età (ha 22 anni) ha ricevuto già diverse segnalazioni per il suo lavoro editoriale.

Studente di Lettere all’Università di Roma dopo la maturità scientifica a Ripatransone, sta seguendo una passione scoperta da bambino, quando leggeva e trascriveva i testi delle canzoni gli piaceva ascoltare. ‘Quella manica blu’ (Albatros Il Filo), evoca quei lontani anni Ottanta, svelando anche un pizzico di interesse per la ‘cronaca nera’, non foss’altro per questione… genetica, ereditata in famiglia.

Quelli erano anni di terrore per i giovani e le famiglie, e da essi si sviluppò una lunga vicenda giudiziaria, tortuosa e polemica, che seminò insicurezza e terrore, ma anche un fascino perverso. Francesco Sebastian Grasso li contestualizza sotto forma diaristica, dove Maria, la protagonista, racconta di sé, del suo nascente amore, dei suoi sogni, delle sue speranze, la paura di non farcela, la paura di perdere tutto… La sua storia con Luca, lei 17, lui 23 anni. “Una storia come tante – dice la critica -, che nasce come un fiore a primavera, ma che un vento impetuoso e implacabile fa accasciare al suolo, inanimato, come un fiore senza petali. Francesco Sebastian ha saputo creare un giusto equilibrio narrativo, nel quale le sequenze espressive e riflessive tratteggiano il profilo psicologico di una ragazza che sta per affacciarsi al mondo degli adulti, profondamente innamorata della vita e dell’amore“.

Un libro, di un giovane scrittore ‘teramano’ dal futuro tutto da scoprire, da acquistare e da leggere tutto d’un fiato.